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Chiesa San Cataldo di Palermo: un gioiello in stile Arabo-Normanno

Una delle più caratteristiche nella città di Palermo è sita sullo stesso piano della Chiesa dell’ammiraglio. L’aspetto attuale risale agli interventi radicali condotti dall’architetto Giuseppe Patricolo ed eseguiti nel periodo tra il 1882 e il 1885.

Chiesa San Cataldo: storia e nascita della cappella

L’origine della cappella risale al tempo di Guglielmo I, intorno al 1154. Inizialmente edificata dall’Ammiraglio Maione di Bari come cappella di un sontuoso palazzo oggi scomparso, è passata alla proprietà del successivo Regio Ammiraglio Silvestro di Marsico. L’Ammiraglio Silvestro nel 1161 vi seppellì la figlia Matilde come conferma una lapide sepolcrale conservata all’interno.

Nel 1182 il re Guglielmo II donò la Cappella e il palazzo ai Benedettini di Monreale che vi dimorarono fino al 1787. Come è possibile riscontrare nel dispaccio reale del 16 aprile 1787, in seguito all’acquisto da parte dei principi di Villa Franca Alliata, la struttura venne utilizzata come ufficio postale e restò operativo fino al 1840.

Chiesa San Cataldo fu sede di una commissione scientifica

Dopo il 1840 la struttura fu utilizzata da una commissione scientifica proto medicale gestita da tre professori selezionati dal re ed esperti in varie discipline come la medicina, la storia naturale e la chimica. La struttura è rappresentata da un blocco parallelepipedo dal quale emerge il solo abside principale, le pareti intorno sono caratterizzate da eleganti cimase, che le adornarono soltanto dopo la restaurazione.

L’interno è a pianta rettangolare con quattro colonne centrali che formano tre serie di campate. La navata centrale è coperta da delle cupole emisferiche su nicchie angolari. La struttura della cappella rappresenta chiaramente il periodo delle maestranze di cultura fatimita al servizio dei re committenti cristiani. Il pavimento presenta delle tarsie di ottima fattura. All’esterno la Cappella presenta tre cupole dipinte in rosso tipicamente del periodo Arabo Normanno, dalle quali emerge l’arte orientale fatimita in stile Arabo in tutto il suo splendore.